Su XL il mister Palumbo e la sua sfida a Marcellina

Su XL il mister Palumbo e la sua sfida a Marcellina

Andrea Palumbo da pochi mesi è alla guida del Marcellina in Prima Categoria. Il tecnico ha ereditato una situazione difficile e ora sta iniziando a cogliere i primi frutti del proprio lavoro. In settimana il coach è stato intervistato dal quindicinale “XL” e riportiamo le sue dichiarazioni.

Una bella sfida quella di Marcellina. Perché hai scelto questa strada?

“Per tante ragioni. A causa del corso allenatore che ho frequentato fino a dicembre, quest’anno non mi è stato possibile allenare dall’inizio della stagione e il campo mi mancava da morire. A Marcellina ho già giocato da ragazzo, ho tanti amici e ricordi bellissimi, e quando mi si è presentata l’occasione di vivere qui anche la mia prima esperienza da allenatore di una prima squadra non ci ho pensato molto. Infine, anche per mettermi alla prova in una situazione nuova per stimoli e obiettivi”.

L’obiettivo della salvezza sembra alla portata dopo questo bel periodo. Dove siete stati bravi a migliorare?

“Questa squadra aveva già fatto vedere delle buone cose prima che arrivassi io, nella prima parte della stagione, e probabilmente ha raccolto meno di quanto meritasse. Da dicembre stiamo lavorando per esaltare le nostre caratteristiche positive e per limitare al massimo le lacune. Ad oggi rispetto alle prime partite siamo sicuramente più compatti e ordinati, cerchiamo di avere le idee chiare su cosa fare in ogni zona di campo e in ogni situazione, ma siamo tutti consapevoli che la strada per la salvezza è lunga e complessa, abbiamo bisogno di lavorare ancora tantissimo”.

Che aria si respira nello spogliatoio del Marcellina?

“Questi ultimi risultati ci danno fiducia in tutto quello che stiamo facendo. Da un mese a questa parte abbiamo fatto ben 10 punti ma tutti in casa nostra, rispetto al girone di andata il nostro bilancio alla terza giornata è di 6 punti in più. Dovremo sicuramente proseguire il trend positivo in casa, ma vogliamo iniziare a raccogliere anche in trasferta”.

Quali sono le differenze principali tra un settore giovanile e una prima squadra?

“E’ ancora presto per saper rispondere a questa domanda. Di sicuro è diversa la gestione dell’allenamento: nel settore giovanile sapevo sempre con precisione quanti ragazzi avrei trovato in campo, mentre in prima squadra i ragazzi lavorano, e il lavoro a volte ti porta ad assentarti o ad arrivare un pò in ritardo. Magari prepari la seduta con possessi e situazioni per un numero di ragazzi, poi la sera ci sono degli assenti non preventivati e allora devi adattarti per riorganizzare al volo l’allenamento mantenendo gli stessi obiettivi della seduta”.

Quali sono i punti di forza del Marcellina e del tuo gioco?

“Senza ombra di dubbio la forte coesione del gruppo e il loro grande spirito di appartenenza. Inoltre abbiamo delle buone individualità e un paio di elementi con grande carisma. Per quanto riguarda il gioco stiamo assimilando princìpi e concetti ma siamo ancora molto lontani dall’idea che ho in testa per questa squadra. Sono però positivo e fiducioso per il grande impegno che vedo in allenamento. Devo ringraziare di cuore questi ragazzi, mi stanno dando veramente tantissimo”.

Un’analisi sul girone della Prima Categoria.

“Non ho ancora affrontato alcune squadre ma mi sembra evidente che le prime tre abbiano qualcosa in più rispetto a tutte le altre. Nella zona centrale della classifica ci sono sette squadre in cinque punti, sintomo del grande equilibrio e del buon livello di questo campionato. Questo “gruppone” di squadre ora dista 4 punti da noi: il nostro obiettivo deve essere quello di continuare ad accorciare le distanze. Se poi dovremo proprio giocare il playout, sarà importantissimo disputarlo in casa, quindi dobbiamo far punti anche per staccarci il più possibile da chi ci insegue”.