Arbitro quasi investito, la Tivoli prende le distanze

Arbitro quasi investito, la Tivoli prende le distanze

Al termine della sfida tanto attesa, valevole per il campionato Under 18 regionale, tra il Villalba Ocres Moca 1952 e la Tivoli Calcio 1919, si è consumato un bruttissimo episodio, almeno seguendo la ricostruzione dell’arbitro. Dopo il match che ha visto il Villalba vincere per 2-1, successo utile a consolidare la terza posizione, tesserati della Tivoli hanno protestato molto nei confronti dell’operato del fischietto. Alessandro Rancu Lore è stato squalificato fino al 28 marzo per aver rivolto espressioni offensive dopo l’espulsione subita; sempre secondo il referto arbitrale ha poi tentato di colpire con un pugno il direttore di gara prima di venire allontanato dal proprio allenatore.


Ancora più grave, però, quanto accaduto successivamente con una persona, secondo quanto riportato dal Comitato Regionale Lazio, che ha provato ad investire con la propria vettura l’arbitro mentre stava uscendo dall’impianto di gioco del “Ferraris” di Villanova, un’area come sappiamo molto piccola. Soltanto l’intervento di una terza persona che è poi salita sulla vettura per scappare insieme, ha impedito all’arbitro di effettuare la foto alla targa della macchina. L’arbitro ha poi chiamato le Forze dell’Ordine che lo hanno scortato al proprio domicilio. Il Giudice Sportivo ha inflitto 1500 euro di multa alla Tivoli Calcio 1919.

Il presidente del Cr Lazio Melchiorre Zarelli

Il club amarantoblù ha fatto sapere, con una nota ufficiale, di voler presentare ricorso e comunque sia di prendere le distanze da episodi del genere che non rientrano nello stile del sodalizio tiburtino. I numerosi episodi di violenza registrati in questi mesi sui campi laziali hanno spinto il presidente del Cr Lazio Melchiorre Zarelli a rilasciare un messaggio d’allarme: “Il nostro calcio sta respirando un clima di esasperazione che non è più tollerabile. Dobbiamo affrontare il problema e lavorare insieme per creare un ambiente calcistico più sicuro e rispettoso, in cui gli arbitri possano svolgere il loro ruolo senza timori”.