Giovani di Lega nel Lazio, rebus senza soluzione e volano le cifre

Giovani di Lega nel Lazio, rebus senza soluzione e volano le cifre

Quanti giovani scenderanno in campo nella stagione 2016/2017 nei campionati di Eccellenza e Promozione della regione Lazio? Il tema di discussione è stato affrontato nel corso della riunione che si è svolta lo scorso 15 febbraio al Grand Hotel Duca d’Este di Tivoli Terme. Il presidente Melchiorre Zarelli ha ascoltato le poche proposte pervenute. Il numero uno del calcio laziale non è rimasto soddisfatto dalla scarsa partecipazione all’incontro: appena 14 società di Eccellenza e 18 di Promozione hanno preso parte alla seduta. Dai vertici dello Sporting Città di Fiumicino è stato consigliato di utilizzare il metodo adottato dalla Lombardia, con quattro giovani che nel 2016/2017 andrebbero così distribuiti: un ’95, un ’96, un ’97 e un ’98. E’ intervenuto anche Marco Guidi, direttore sportivo dell’Audace Sanvito Empolitana, forse una delle poche voci fuori dal coro: “Questi ragazzi giovani sono strafelici di partecipare, non si muovono solo con il rimborso. Pensiamoci, con un ottimo lavoro possiamo aiutarli ad esprimersi meglio”. Molto preciso l’intervento del presidente Emilio Piervincenzi: “Noi abbiamo difficoltà diverse rispetto alle società romane e dobbiamo per forza chiedere a loro questi giovani. Parliamoci chiaro, al tavolo delle trattative, ci vengono chiesti dai 3mila ai 5mila euro. Se ci affidiamo ai nostri giovani, che non sono pronti, dobbiamo alzare la quota dei rimborsi ai più anziani. Solo a febbraio comincio a vedere dei progressi sui ’98 che abbiamo schierato dall’inizio della stagione. Quindi chiedo di congelare la quota e presentare per la prossima stagione l’obbligatorietà di un ’96, due ’97 e un ’98. Inoltre sarebbe utile portare la panchina dai sette ai nove elementi”. Nel corso della seduta si è parlato anche della cifra chiesta dalle società per questa vendita di giocatori, non permessa ovviamente a livello regolamentare. Il presidente del Cr Lazio Zarelli ha affermato anche di stare seguendo una strada per rivedere il premio di preparazione da assegnare alle società dilettantistiche nel caso di un passaggio di un giocatore ad un club di Serie A. Un ritocco verso l’alto è stato richiesto dal direttore sportivo Bernardo Iannicelli del Cerveteri.