Un bando migliore per salvare il “Comunale” e più rispetto nei confronti del Guidonia

Un bando migliore per salvare il “Comunale” e più rispetto nei confronti del Guidonia

L’assessore Elisa Strani apre così le danze della commissione che torna ad occuparsi della questione relativa alla gestione dell’impianto sportivo “Comunale” di Guidonia Montecelio: “Come già detto nelle precedenti sedute di questa commissione e come specificato in particolare alle persone terze oggi presenti, dichiaro che l’amministrazione intende dare esecuzione alla sentenza del Tar. Gli uffici, i dirigenti e i funzionari si sono da subito attivati per la risoluzione del caso. Al tempo stesso è interesse di questa amministrazione, al fine di un buon andamento generale della stessa, che l’impianto in questione, così come tutti gli altri edifici comunali, non resti chiuso e venga messo nell’immediata disponibilità dei cittadini soprattutto al fine di veder tutelato l’interesse primario di garantire l’attività sportiva di giovani e adulti”.

Tutto ruota sulla gestione dell’impianto sportivo, tolta al Guidonia Calcio dopo un pagamento in ritardo di due mesi di canone da riconoscere all’Ente: “L’aspetto sociale va salvaguardato – ricorda il consigliere comunale Mauro De Santis (Polo Civico) – come fatto in passato per altre situazioni. Tra scuola calcio, settore giovanile e prima squadra ci sono 300 bambini e ragazzi che svolgono l’attività sportiva. È opportuno far proseguire l’attività all’Acd Guidonia che non risulta morosa, ha perso la gestione secondo il Tar perché ha pagato in ritardo due mesi ma sta continuando a pagare e in questo periodo rinunciare a questi soldi risulterebbe solo un danno economico per l’Ente”.

Non vede l’aspetto sociale il consigliere comunale Laura Santoni (Movimento Cinque Stelle), ma solo ritorno economico. Prova a spiegare quello che accade veramente in una società di calcio il consigliere Mario Proietti (Polo Civico): “Laura, ho fatto parte di una società calcistica anche io e posso assicurarti che sono solo spese. Ci guadagna chi fa solo scuola calcio”.

È così, nel calcio dilettantistico sono poche le figure a guadagnare soldi e non sono certo i presidenti. Possono portare a casa rimborsi elevati (un massimo di 7500 euro all’anno come previsto dalla Lega Nazionale Dilettanti) allenatori qualificati, giocatori della prima squadra che magari scendono dai professionisti oppure direttori sportivi che passano interi pomeriggi al campo sportivo.

Il calcio, infatti, è sacrificio. Soprattutto è rispetto degli impegni presi con i giocatori e le loro famiglie.

È vero, un genitore paga all’anno in media 500 euro per la scuola calcio (quest’anno dai nati nel 2013 fino si 2006) del proprio figlio (50 euro ogni mese di attività) ma lascia il proprio figlio in mano a persone competenti in quel di Guidonia (basti pensare i nomi dei direttori che rispondono all’ex calciatore della nazionale italiana David Di Michele e al responsabile Mauro Bencivenga che oltre ad essere stato collaboratore della Roma ai tempi dello scudetto di Fabio Capello ha vinto anche un campionato in Albania con il Tirana). Inoltre il figlio disputa due allenamenti più la partita a settimana e la quota comprende il kit dell’abbigliamento (se viene confermato l’anno dopo infatti si paga di meno) e tutte le altre spese (dai palloni al materiale). Togliendo anche il rimborso per i mister ecco che viene fuori un guadagno esiguo al netto. Con questi pochi soldi in entrata una società dovrebbe coprire tutte le altre spese per il settore giovanile e la prima squadra. Ad esempio la sola iscrizione, da effettuare ai primi di luglio, ad un campionato come quello della Promozione dove gioca il Guidonia costa 8mila euro. Poi ci sono le tasse d’iscrizione ai campionati giovanili e addirittura quelle per i tesserini. E poi il canone, la manutenzione, le spese mediche, l’impiego di un medico o di un’ambulanza per le gare casalinghe, il materiale tecnico e altro ancora.

Guarda il video dell’intervista a Di Michele al “Comunale”

Ammontano a circa 120mila euro all’anno (sì, avete letto bene) le spese di una società come il Guidonia e quindi basta farsi due calcoli per comprendere che senza un adeguato lavoro di ricerca delle sponsorizzazioni allora si rischia di fallire. Un rischio che il Guidonia Calcio, nato nel 1954, non ha mai corso grazie al supporto della famiglia Bernardini e alla passione di tanti sportivi come il sottoscritto che ha sempre svolto gratuitamente il proprio lavoro vedendosi riconosciute le percentuali per le sponsorizzazioni trovate con il grande orgoglio per aver aiutato un’associazione del territorio.

Il Guidonia in tutti questi anni, anche per rispettare l’Ente, ha pagato di tutto, perfino il rimborso mensile di un custode sempre a disposizione per la pulizia dell’impianto e le esigenze dell’amministrazione comunale. Come più volte ricordato la mancanza di un campo omologato dove poter disputare le gare casalinghe ha portato il Guidonia a pagare un ulteriore affitto il sabato e la domenica ad un altro campo e cioè il “Fiorentini” di Montecelio.

Una precisazione dovuta perché la commissione a un certo punto è diventata solo un tentativo di fare i conti nella cassa del Guidonia: eccovi tutto in grandi linee. Con tanti saluti alla Guardia di Finanza che spesso passa dalle parti della segreteria.

Puntare il dito sull’Acd Guidonia per due mensilità pagate in ritardo è stato sbagliato ed offensivo (un danno d’immagine oltre che morale da aggiungere a quello economico ampiamente illustrato) per tutti i sacrifici di chi in questi anni si è battuto ogni giorno per dare un futuro ai giovani guidoniani.

Lo stesso Luigi Cherubini, in gol pure domenica con la maglia delle giovanili della Roma e considerato uno dei 2004 più promettenti in tutta Italia, ha rivolto un appello all’amministrazione comunale per consentire al Guidonia di proseguire a fare calcio per dare ad altri ragazzi la possibilità di esprimersi e di crescere. Lui che è partito dall’Acd Guidonia sta vivendo il sogno del grande calcio. Davide Moscardelli da Guidonia ha spiccato il volo arrivando anche in Serie A con Chievo Verona e Bologna. Guidonia è stato un trampolino di lancio anche per gli tecnici come Sandro Pochesci che ha allenato anche in Serie B con la Ternana e qualche domenica fa a Rete Oro ha menzionato Bernardini come il miglior presidente mai avuto. Anche l’ex giocatore della Roma Odoacre Chierico lo scorso martedì ha ricordato con affetto l’anno da mister a Guidonia nel corso di un evento per il promo anno di attività del Caffè Ricci. Insomma, accenni di calcio ad alto livello.

Guarda il video di Giannini e Chierico a Guidonia

È vero, il Guidonia non è una società di benefattori e non ha mai detto di esserlo. È un club, una famiglia, di uomini del territorio che amano il calcio e che cercano di fare del bene.

Nel tempo è stato permesso a bambini che non potevano permetterselo di poter giocare ma non è mai stato detto a quattro venti perché la solidarietà è tale se fatta in silenzio altrimenti è pubblicità.

Se l’obiettivo dell’amministrazione è quello di aprire una scuola calcio a costo zero per i guidoniani allora ben venga, ma si tratterebbe di un’associazione in grado di fare solo attività di base perché come detto partecipare a campionati di settore giovanile e soprattutto prima squadra costa e non poco. Servirebbe un imprenditore capace di mettere sul piatto 100mila euro oppure un’adeguata campagna di ricerca di sponsorizzazioni (al giorno d’oggi fidatevi molto difficile).

E servirebbe un sintetico che è il punto principale del caso del “Comunale”. Lo stadio necessita di un nuovo manto, può sfruttare (grazie a lavori di manutenzione dal valore di 20mila euro) al massimo l’ultimo anno di proroga. Per rifare il sintetico occorrono almeno 200mila euro.

Il sindaco Michel Barbet e l’assessore Elisa Strani sono molto più ottimisti dei consiglieri della loro maggioranza, hanno avviato da tempo contatti con il presidente Giuseppe Bernardini e l’Acd Guidonia sta collaborando con grande soddisfazione perché vede in loro due persone in grado di risolvere finalmente questo problema. Come? Con un bando migliore rispetto al precedente, perfetto e in grado di dare al gestore la possibilità di fare investimenti come il rifacimento del sintetico stesso. Con la buona volontà tutto è possibile. L’Acd Guidonia in tutti questi mesi non ha mai mischiato la politica con il calcio: se non sono venute sotto il comune 300 famiglie a protestare è solo perché spesso l’associazione si è addossata colpe e spese di altri pur di poter continuare ad andare a testa alta. Il Guidonia spera ora di avere davanti interlocutori seri e pronti a mantenere la parola data.

Presente alla commissione di ieri (martedì 29 gennaio) con un atteggiamento propositivo anche Forza Italia, in rispettoso silenzio, con Aurelio Cornelio, candidato alle amministrative nel 2017 con il partito azzurro. Veloce apparizione del Partito Democratico da parte di Simone Guglielmo che ha sottolineato l’importanza di avere tutte le carte del caso a disposizione prima di poter esprimere opinioni precise (tesi condivisa dal consigliere Giovanna Ammaturo) e ha ribadito di voler parlare davanti a Rup, dirigente e funzionario.

Così appunto Forza Italia Giovani Guidonia: “Con Aurelio Cornelio stiamo seguendo la situazione dell’impianto sportivo “Comunale” di Guidonia. Uno degli impianti più belli del Lazio non può restare senza sintetico omologato. Le strade per trovare finanziamenti ci sono. Siamo disposti a collaborare anche con l’amministrazione per creare un bando funzionale per una squadra di calcio e quindi con una gestione di almeno 10 anni per poter rientrare con una programmazione professionistica delle numerose spese sostenute.
Il comune di Guidonia Montecelio deve mettere le associazioni nelle condizioni di svolgere il proprio lavoro, questo clima di caccia all’imprenditore di turno che finanzia le attività non è ammissibile. Così rischiamo di perdere chi vuole investire nella città, come nel caso della famiglia Bernardini che da oltre 50 anni è presente nel calcio con il Guidonia. Se oggi esiste il “Comunale” è merito degli imprenditori di allora a capo del Guidonia Calcio, loro anticiparono i soldi (riavuti solo in parte) per la costruzione dell’impianto. Il club, inoltre, ha sempre pagato di tasca propria lavori di manutenzione e pulizia stipendiando anche custodi e magazzinieri.
La storia di Guidonia Montecelio va rispettata e noi siamo dalla parte dei guidoniani e di chi ha dato tanto per loro”.