Renzi, la Fiorentina e Roberto Baggio: non è più domenica

Renzi, la Fiorentina e Roberto Baggio: non è più domenica

“Da quando Baggio non gioca più, non è più domenica”, cantava Cesare Cremonini in Marmellata 25 (anno di grazia 2005).

I tifosi della Fiorentina “ci sono rimasti sotto” dal 18 maggio 1990, giorno del trasferimento di Roberto Baggio alla Juventus. A testimoniarlo una volta di più è stato il presidente del Consiglio Matteo Renzi, tifosissimo della squadra viola. Il premier ha aderito alla battaglia anti-Sla, Ice Bucket Challenge, gettandosi un secchio d’acqua gelata in testa. Oltre a Baggio, Renzi ha passato il testimone ad un suo amico medico che cura i malati di Sla e a tutti i direttori dei giornali per dimostrare che della battaglia per i fondi per la Sla non si parlerà solo in questa occasione.

La nomination di Roberto Baggio è arrivata perché il Divin Codino “ha fatto dal primo giorno la battaglia assieme a Stefano Borgonovo (altro ex giocatore della Fiorentina, morto a causa di questa terribile malattia, ndr), riempiendo l’Artemio Franchi per la Fondazione Borgonovo, straordinariamente gestita da Chantal Borgonovo e dai suoi figli”. La donazione di Matteo Renzi andrà proprio alla Fondazione Borgonovo.

Noi aggiungiamo che i fiorentini proprio non riescono a farsene una ragione. Nel 1990, alla vigilia dei Mondiali in Italia (all’epoca avevamo una grande squadra ricca di campioni, arrivammo terzi senza perdere una partita, cedendo in semifinale all’Argentina di Maradona solo ai calci di rigore, bei tempi, ndr), Baggio passò dalla Fiorentina ai grandi rivali della Juventus, per la cifra record, a quei tempi, di 25 miliardi di lire. La tifoseria viola scese in piazza per protestare contro la dirigenza ed il presidente Pontello. I disordini causarono anche diversi feriti.

Riportiamo una dichiarazione del procuratore Antonio Caliendo: “Mi ricordo ancora la scena: quando Baggio passò dalla Fiorentina alla Juventus, in conferenza stampa, davanti ai giornalisti, gli misero al collo la sciarpa bianconera e lui la gettò via. Fu un gesto imbarazzante. Io dissi che il ragazzo andava compreso: era come se avessero strappato un figlio alla madre. Ammetto che, quella volta, rimasi colpito anch’io”.

Il 7 aprile 1991, Fiorentina-Juventus 1-0, Baggio si rifiutò di calciare un rigore contro la sua ex squadra. All’uscita raccolse una sciarpa viola lanciata dagli spalti.

Il tempo non ha cancellato quella ferita nel cuore dei tifosi viola e in quello del premier Matteo Renzi.