Mito sfatato, i club italiani vanno meglio quando hanno le coppe europee

Mito sfatato, i club italiani vanno meglio quando hanno le coppe europee

Ogni anno, puntuale a inizio campionato, le compagini blasonate che non disputano le coppe sono spesso ritenute avvantaggiate rispetto alle controparti che hanno il calendario fitto di impegni, nazionali ed europei. Ma è veramente così? Il ritornello “e poi non ha le coppe”, che gli addetti ai lavori ripetono a inizio stagione massimizzando le chance che il club in questione possa trarne giovamento e classificarsi più in alto rispetto all’oggettivo valore della squadra, ha reale fondamento?
In questo speciale la testata Supernews ha voluto approfondire il tema indagando quanto la partecipazione alle Coppe Europee condiziona effettivamente il piazzamento finale in Serie A. Abbiamo analizzato le ultime 20 stagioni delle cosiddette “sette sorelle”, ossia i club più blasonati del nostro campionato (Juventus, Inter, Milan, Roma, Lazio, Fiorentina e Napoli) suddividendo le annate in cui vi è stata partecipazione alle competizioni continentali (Champions League ed Europa League) da quelle nelle quali, al contrario, le squadre non hanno affrontato Coppe Europee. I dati utilizzati per la produzione del nostro studio sono stati prelevati dal sito ufficiale della Lega Serie A e dai portali ufficiali di riferimento di ciascun club considerato.
I risultati della ricerca parlano chiaro: in cinque dei sette casi considerati (uniche eccezioni Juventus e Lazio) i club oggetto di analisi hanno incontrato maggiori difficoltà in campionato nelle annate in cui non hanno disputato competizioni europee. Lo studio fa emergere ulteriori dettagli: infatti, negli ultimi 20 anni, ogni club si è classificato in media circa al settimo posto quando non ha disputato le coppe (7,03), circa tre posizioni in meno (4,46) rispetto alle annate contraddistinte da impegni continentali.

JUVENTUS

Nelle stagioni considerate i bianconeri non hanno partecipato alle competizioni europee soltanto in due occasioni (unica eccezione l’annata 2006/2007 trascorsa in Serie B in seguito al caso “Calciopoli”): 2007/2008, la stagione del ritorno nella massima serie, quando le Zebre con Claudio Ranieri in panchina si classificarono al terzo posto e nel 2011/2012 quando, dopo essersi classificata al settimo posto nello sfortunato campionato dell’anno precedente, la prima Juventus di Antonio Conte tornò ad aggiudicarsi trionfalmente il tricolore. Mediamente la Vecchia Signora negli anni in cui non partecipa alle Coppe Europee (nelle due annate sopracitate) si classifica al secondo posto (2) mentre nelle stagioni in cui affronta le competizioni continentali si piazza in media in terza posizione (3,47). Un dato largamente in controtendenza con le consorelle che raggiungono un risultato migliore invece nelle annate in cui sono impegnate su tre fronti. Nelle ultime cinque stagioni la Vecchia Signora ha disputato 5 volte la Champions League raggiungendo per due volte la finale: gli ottimi risultati ottenuti in campo europeo non hanno però minimamente influito sul piazzamento finale in campionato della squadra bianconera che ha continuato a conquistare uno scudetto dopo l’altro. Quest’ultimo dato conferma ulteriormente la nostra tesi.

INTER

Nelle annate considerate i nerazzurri non hanno partecipato alle competizioni continentali soltanto in tre occasioni: 1999/2000 quando, dopo un deludente ottavo posto nella stagione precedente, con Marcello Lippi in panchina e Christian Vieri in campo gli interisti rialzarono la testa e si classificarono in quarta posizione; 2013/2014 quando, in seguito al disastroso campionato dell’annata passata concluso al nono posto, i nerazzurri con Walter Mazzarri al timone raggiunsero la quinta posizione in graduatoria e la qualificazione in Europa League; 2015/2016 stagione nella quale con Roberto Mancini in panchina il Biscione, dopo un esaltante inizio con le prime cinque giornate a punteggio pieno, si classificò a fine anno al quarto posto, deludendo le aspettative. Confermando i risultati globali della nostra ricerca i nerazzurri si piazzano mediamente meglio negli anni in cui affrontano le competizioni continentali (3,76) mentre nelle stagioni senza coppe il dato sale leggermente (4,33). L’annata più significativa resta in ogni caso quella del 2009/2010 quando gli interisti guidati da José Mourinho conquistarono il Triplete (Champions League, Coppa Italia e Serie A), un altro caso ovviamente in cui l’impegno europeo non ha condizionato minimamente il piazzamento in campionato.

MILAN

Nelle stagioni analizzate i rossoneri non hanno affrontato competizioni europee solamente 5 volte: 1997/1998 quando i diavoli guidati da Fabio Capello, fresco vincitore della Liga con il Real Madrid nell’annata precedente, si classificarono al decimo posto; 1998/1999 quando con Alberto Zaccheroni in panchina e il bomber Oliver Bierhoff in campo i milanisti, riscattando la stagione passata, si aggiudicarono a sorpresa il tricolore; le restanti tre annate senza coppe europee sono invece quelle relative alle ultime tre stagioni in cui il Milan, in procinto di passare alla proprietà cinese, si è piazzato rispettivamente in decima, settima e sesta posizione. I rossoneri, in linea con i risultati delle consorelle, si classificano mediamente meglio negli anni in cui partecipano alle coppe (3,4) mentre nelle annate senza competizioni continentali il dato cresce notevolmente (6,8). Tra le stagioni in cui il Diavolo ha partecipato alle coppe continentali da sottolineare quella del 2003/2004 quando nonostante i tanti impegni europei i rossoneri riuscirono a conquistare il tricolore così come nell’annata 2010/2011.

LAZIO

Nelle annate considerate i biancocelesti non hanno affrontato le competizioni continentali soltanto in sei occasioni, ciò nonostante le uniche stagioni in cui la mancata partecipazione alle coppe europee ha portato un reale vantaggio nel piazzamento finale in campionato sono: la stagione 2006/2007 nelle quale, con Delio Rossi in panchina, le Aquile si classificarono sorprendentemente al terzo posto e la stagione 2014/2015 nella quale, guidati da Stefano Pioli, i capitolini raggiunsero la terza posizione finale sbaragliando la concorrenza del Napoli di Higuain. I biancocelesti in controtendenza con le consorelle si piazzano mediamente meglio nelle annate in cui non disputano le coppe europee (6,29), un dato leggermente inferiore è invece relativo agli anni in cui partecipano alle competizioni continentali (6,85).

ROMA

Negli anni considerati i giallorossi non hanno partecipato alle competizioni continentali soltanto in quattro occasioni: 1997/1998 la prima Roma di Zdeněk Zeman che si classificò quarta, riscattando il deludente dodicesimo posto dell’anno precedente; 2011/2012 quando con Luis Enrique in panchina i capitolini, dopo aver fallito la qualificazione in Europa League, si piazzarono in settima posizione; 2012/2013 quando la seconda Roma di Zdeněk Zeman concluse, deludendo le aspettative, la stagione al sesto posto e per ultimo, l’anno successivo 2013/2014 quando con Rudi Garcia al timone i giallorossi si aggiudicarono, dopo una lunga striscia di dieci vittorie consecutive, la seconda posizione in classifica. Analizzando le annate in cui la compagine capitolina non ha disputato competizioni europee soltanto per un caso (il secondo posto del 2013/2014) è possibile affermare che la mancata partecipazione in coppa ha portato un reale vantaggio nel piazzamento finale in campionato. I romanisti infatti in linea con le consorelle si classificano mediamente meglio nelle stagioni in cui affrontano le competizioni continentali (3,69) (gli otto secondi posti lo testimoniano) al contrario nelle annate senza coppe europee il dato cresce sensibilmente (4,75).

NAPOLI

Escludendo le stagioni trascorse in Serie B e in Serie C, negli anni considerati i partenopei non hanno disputato competizioni continentali quattro volte: 1997/1998 stagione nella quale i napoletani si classificarono al diciottesimo posto risultato gli costò la retrocessione nella serie cadetta; 2000/2001 quando con Zeman prima e Mondonico poi, i partenopei si piazzarono sfortunatamente al diciassettesimo posto e tornarono in Serie B; 2007/2008, la stagione del ritorno in A, quando con Edy Reja al timone gli azzurri raggiunsero l’ottava posizione in classifica e 2009/2010 quando con Mazzarri in panchina i napoletani conquistarono il sesto posto e un’ottima qualificazione in Europa League. Nelle ultime sette stagioni disputate i partenopei, nonostante la costante presenza in campo europeo, hanno raggiunto i migliori risultati della loro storia recente conquistando nelle annate 2012/2013 e 2015/2016 addirittura la seconda posizione in graduatoria; questo dato conferma pienamente la nostra tesi. Gli azzurri infatti in linea con la nostra ricerca si classificano mediamente meglio nelle stagioni in cui partecipano alle competizioni continentali (4,38) mentre nelle annate senza coppe europee il dato cresce in maniera significativa (12,25).

FIORENTINA

Nelle stagioni analizzate i gigliati (escludendo le due annate in Serie C e in Serie B) non hanno partecipato alle coppe europee in sette occasioni. La stagione più drammatica per la Viola è stata quella del 2004/2005 nella quale la compagine fiorentina sfiorò la retrocessione piazzandosi al sedicesimo posto mentre l’annata più prolifica è stata quella del 2012/2013 quando con Vincenzo Montella in panchina la Fiorentina, favorita dall’assenza di impegni europei si classificò sorprendentemente quarta. Tra le annate in cui i gigliati hanno partecipato alle competizioni continentali occorre menzionare soprattutto la sfortunata stagione 2001/2002 quando la Viola, impegnata in campo europeo (Coppa Uefa), classificandosi diciassettesima in campionato dovette retrocedere nella serie cadetta. La compagine fiorentina, in linea con la nostra tesi, si classifica in generale mediamente meglio nelle annate in cui partecipa alle competizioni europee (6,90) al contrario nelle stagioni senza coppe continentali il dato cresce notevolmente (8,86).

L’esito dello studio che ci è stato inviato riguardante l’influenza delle competizione continentali sul piazzamento finale in campionato ha dimostrato che in generale i club italiani quando partecipano alle coppe si piazzano in media meglio di quando invece non affrontano l’impegno europeo. Questo accade nella maggior parte dei casi analizzati per un motivo: le compagini italiane nell’annata in cui sanno di dover disputare le coppe cercano di costruire una rosa preparata ai tanti appuntamenti che li aspettano. La qualificazione alle coppe del resto dà l’opportunità al club di poter usufruire di un budget per il mercato più elevato, la rosa ne guadagna infine in termini di qualità, quantità e competitività.