La stagione dei dilettanti? Ecco perché probabilmente è finita

La stagione dei dilettanti? Ecco perché probabilmente è finita

Sempre più difficile la ripresa per il calcio dilettantistico. L’impatto del Coronavirus sul settore è stato devastante. Il Presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Cosimo Sibilia, ha paventato il rischio di una riduzione del 30 per cento delle associazioni, mentre il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, ha già annunciato un piano da 400 milioni di euro per salvaguardare il dilettantismo. Certo, tra il dire e il fare c’è il mare e quando si parla di politica occorre non credere troppo alle promesse.

Non avendo potuto disputare gli ultimi mesi le squadre dilettantistiche hanno perso introiti provenienti dalla Scuola Calcio, dal botteghino per le gare casalinghe e dagli sponsor considerando che spesso la quota annuale viene divisa in tranche e l’ultima per ovvi motivi non è stata ritirata.

Certo, sono venute meno anche le spese per i collaboratori, l’affitto degli impianti sportivi e per i rimborsi ai giocatori. Ma a rimetterci è già la programmazione per la prossima stagione.

Probabilmente la stagione 2019/2020 è terminata. A chiederlo sono stati forse gli stessi club. Manca la sicurezza e l’attuazione per il protocollo prima delle partite propone costi elevati che solo società della massima serie possono sostenere. C’è poi la questione dei tesseramenti che per i dilettanti sono validi solo fino al 30 giugno. Da non trascurare l’impiego delle forze pubbliche, sempre avvisate dalle squadre di casa nelle gare ufficiali: improbabile togliere dalla strada Polizia Municipale, Polizia e Carabinieri in questi fine settimana dove salgono il numero dei controlli. Ecco perché probabilmente è tutto finito.