Il Mondiale dimenticato

Il Mondiale dimenticato

Il 30 dicembre del 1980, circa 40 anni fa, prese il via in Uruguay la “Copa de Oro de Campeones Mundiales”, un piccolo Mondiale dimenticato in quanto nessuno lo tiene in considerazione eppure è stato organizzato dalla stessa Fifa. La manifestazione fu pensata per rendere onore alla prima Coppa Rimet disputata 50 anni prima e quindi nel 1930, l’idea fu di Washington Cataldi (all’epoca presidente del Penarol e figura politica).

Oltre all’Uruguay scesero in campo Argentina, Brasile, Germania Ovest, Italia e Olanda (in sostituzione dell’Inghilterra che non volle partecipare per non perdere il fascino e gli incassi del Boxing Day e cioè delle gare del campionato del 26 dicembre).

Un Mondiale reso famoso dalla guerra per i diritti televisivi che rese protagonista un imprenditore in rampa di lancio, tale Silvio Berlusconi, il quale acquistò la possibilità di trasmettere tutte le partite sulle sue televisioni private. Successivamente Berlusconi fu costretto a lasciare le partite degli Azzurri alla Rai (dopo pressioni politiche non indifferenti) trasmettendo in diretta nella zona di Milano gli altri match.

La Nazionale volò in Uruguay senza Zoff per provare Bordoni tra i pali e priva dei difensori Collovati e Franco Baresi che rimasero a Milano perché il Milan era impegnato nel campionato di Serie B. Senza dimenticare gli squalificati Paolo Rossi e Bruno Giordano. Insomma, l’Italia si stava leccando le ferite dopo il caos del “Calcioscommesse” ed era reduce da anni di piazzamenti in competizioni importanti come il secondo posto ai Mondiali del 1970, il quarto a quello del 1978 e la finale sfiorata agli Europei del 1980 giocati in casa.

Comunque fu l’occasione per dare spazio a giovani talenti come il difensore Pietro Vierchowod del Como, i centrocampisti Carlo Ancelotti e Salvatore Bagni, l’attaccante Roberto Pruzzo che tuttavia non riuscì a sfruttare l’occasione.

Il torneo venne strutturato in due gironi da tre squadre. Nel raggruppamento A l’Italia si ritrovò di fronte all’Uruguay e all’Olanda. Un’Olanda priva dei suoi assi perse 2-0 il primo incontro con i padroni di casa. L’Italia si ritrovò di fronte avversari euforici e in un match molto teso con i cartellini rossi a Moreira, Cabrini e Tardelli, lasciò il passo con lo stesso risultato per poi pareggiare 1-1 l’ultima e inutile sfida contro gli olandesi (con il gol di Ancelotti).

Il girone B fu veramente di ferro tra gli argentini freschi campioni del mondo con Kempes, Passarella, Bertoni e un giovanissimo Maradona; la Germania Ovest campione d’Europa con Rumenigge; il Brasile di Cerezo, Junior e Socrates. Il primo gennaio del 1981 l’Argentina iniziò nel migliore dei modi battendo per 2-1 la Germania Ovest grazie ad una rete di Ramon Diaz. Il Brasile fece di tutto per battere l’Argentina tre giorni dopo, ma Fillol parò tutto, così la gara si concluse con l’1-1 con i gol di un grande Maradona ed Edevaldo. Al triplice fischio finale si scatenò una rissa con Maradona ancora una volta protagonista. Ma il Brasile in grande forma rifilò poi quattro gol alla Germania Ovest (passata in vantaggio con Allofs): a segno Junior, Cerezo, Serginho, Zé Sergio.

Ad accedere in finale furono quindi Uruguay e Brasile. L’ultimo atto si disputò il 10 gennaio del 1981 al “Centenario” di Montevideo per una rivincita della finale mondiale del 16 luglio del 1950 quando la “Celeste” mandò all’inferno il Brasile che subì numerosi suicidi dopo quella sconfitta. Tra l’altro il ct Roque Maspoli quel giorno era tra i pali dell’Uruguay nella gara ricordata come il “Maracanazo”.

Da segnalare il calcio d’inizio di Ernesto Mascheroni, unico superstite dei campioni del mondo del 1930.

Barrios portò in vantaggio l’Uruguay, Socrates realizzò la rete del pareggio, Victorino siglò la rete della vittoria dell’Uruguay con il capitano Rodolfo Rodriguez che alzò al cielo il trofeo.

Prima della fine del torneo l’allora presidente dell’Uefa Artemio Franchi annunciò una seconda edizione da disputare in Italia nel 1984 ma non venne mai disputata. Recentemente Victorino, autore del sigillo definitivo, è tornato sulla vicenda chiedendo il riconoscimento del titolo di campioni dei campioni del mondo.