Gli Ultras contro Donnarumma: uno scontro a Milano prima degli striscioni?

Gli Ultras contro Donnarumma: uno scontro a Milano prima degli striscioni?

Perché i tifosi del Milan hanno attaccato così pesantemente il loro ex portiere Gianluigi Donnarumma a distanza di tempo dalla separazione? Perché sono apparsi questi striscioni a Milanello così duri il giorno scelto per caricare la squadra prima della seconda giornata di campionato di questo torneo?

Lo scorso 28 agosto due messaggi hanno sconvolto la Milano del calcio e non solo. Il primo: “Donnarumma ingrato bastardo, fai più schifo di Leonardo”. Ed il secondo: “Donnarumma: non gli infami non li dimentichiamo. Stai attento quando girerai per Milano”.

Soffermiamoci sul secondo. Cosa vuol dire questo messaggio? Sembrerebbe che dietro a questa “minaccia” ci sia un precedente: Donnarumma nei giorni vicini a Ferragosto ha fatto ritorno a Milano, forse per ritirare alcuni indumenti personali prima di trasferirsi a Parigi e iniziare la nuova avventura nel Paris Saint Germain. Gli Ultras del Milan grazie ad una soffiata si sarebbero avvicinati al portierone campione d’Europa chiedendo spiegazioni sul passaggio al Psg. A far scattare la rabbia dovrebbe essere stata la risposta di Gigio. Così i tifosi avrebbero deciso di scrivere questo striscione, con l’obiettivo di avere più rispetto di fronte ad un futuro incontro nella città milanese.

Ma gira insistentemente anche una voce di mercato. Donnarumma ed il suo procuratore Mino Raiola, secondo voci di corridoio negli ambienti calcistici, avevano in mano un accordo con la Juventus e in particolare con il dirigente Fabio Paratici per un trasferimento nella sessione estiva, sempre a zero euro. Accordo saltato a causa dell’allontanamento di Paratici dalla Juventus verso il Tottenham. Ecco perché Donnarumma si sarebbe trovato costretto ad accettare un ingaggio inferiore (di base) al Psg rispetto alla proposta di rinnovo del Milan. Questo accordo con la Juventus, infatti, nell’ottica di un ringiovanimento della rosa bianconera, prevedeva un netto di nove milioni di euro.