Ecco le caratteristiche per il nuovo stadio della Roma

Ecco le caratteristiche per il nuovo stadio della Roma

I Friedkin hanno individuato in Stefano Scalera il nuovo dirigente per stilare il “dossier stadio” in vista dell’incontro fissato al comune di Roma Capitale per venerdì. Ordine del giorno: l’individuazione della nuova area dove potrebbe sorgere il nuovo impianto sportivo.

Punti fondamentali per il nuovo stadio – Ecco le caratteristiche indispensabili: il proponente deve scegliere la zona, con il Comune si cercherà di individuare un territorio che non abbia bisogno della variante urbanistica perché già adibita a centro sportivo, dove sarà necessario realizzare oltre allo stadio solo l’urbanistica accessoria, con i trasporti funzionali già attivi. La Roma cerca un’area non lontana dal centro.

Le polemiche – Non poteva invece chiudersi senza polemiche la vicenda legata alla mancata realizzazione dello stadio della Roma nella zona Tor di Valle. “Lo stadio della Roma non ci sarà perché sono cambiate le condizioni a causa del Covid, poi dal 2017 ad oggi l’amministrazione Raggi non ha fatto un atto e non ha completato il lavoro ed è evidente che qualsiasi investitore avrebbe deciso di lasciar perdere se il rischio è di non portare a termine il progetto che oltretutto così come era stato modificato non era più di pubblico interesse ma era una ‘romanella’ di stadio – le dichiarazioni di Giovanni Caudo (presidente del III Municipio di Roma Capitale ed ex assessore all’Urbanistica con il sindaco Ignazio Marino quando il progetto prese luce) intervenuto nel programma ‘Gli inascoltabili’ in onda su Nsl Radio -. Con la Raggi lo stadio di Tor di Valle ha vissuto una situazione di incertezza che non si è mai risolta. Quando è stato modificato in maniera sostanziale si è smontato un progetto senza rimontarne uno in grado di stare in piedi. L’As Roma poteva essere più accorta nell’accettare quella specie di accordo, che poi non è stato mai siglato formalmente ma che era basato solo su una promessa che poi non è stata mantenuta”. Caudo ha poi aggiunto: “Io penso che la Roma e la Lazio abbiano diritto a questa operazione, spero si possa ricominciare anche perché serve davvero un segnale importante da dare al mondo, perché Roma in questa vicenda ha fatto una figuraccia internazionale, bisogna far capire che Roma quando prende un impegno costruendo un percorso questo viene mantenuto perché ne va della considerazione che gli altri hanno della città”. E sulla nuova area da individuare: “Il tema è molto semplice. Per fare uno stadio per la Champions League ci sono standard che non sono banali, avere un impianto di questo tipo in un contesto urbano sarebbe favorevole ma non puoi mettere in conto di arrivarci in macchina, perché i tifosi si muovono non solo dal centro città ma anche da fuori. A Tor di Valle i tifosi che sarebbero arrivati in macchina, avrebbero parcheggiato subito dopo essere usciti dall’autostrada Roma-Fiumicino. Certo, si può pensare ad uno stadio più cittadino, tipo il Flaminio, ma a quel punto bisogna ridimensionare le prospettive sul tipo di stadio che si vuole fare perché si rischia di mettere sottosopra un intero quartiere come già accade spesso con l’Olimpico con macchine parcheggiate al centro della strada sul Lungotevere che è una cosa incivile”.

La difesa dei grillini – I pentastellati si difendono con l’assessore all’Urbanistica attuale, Luca Montuori: “La lettera inviata dal nuovo management della Roma non riguarda le procedure in corso, non parla di ritardi, di disequilibrio di opere pubbliche o di problemi con Roma Capitale. La convenzione infatti è pronta, gli atti sono definiti da tempo, la conferenza dei servizi si è conclusa positivamente in Regione. Sarebbe bastata una firma per andare avanti. La Roma ci dice che oggi non ha senso pensare a una operazione che veda altro che uno stadio ridimensionato nella capienza e un atteggiamento più attento sull’ambiente. Non entro nel merito della nota in cui la società sportiva prende le distanze dal precedente management”.