Appesi gli scarpini al chiodo, Lippi ha iniziato la carriera da allenatore e fin dai primi momenti ha capito di rapportarsi meglio con il mondo degli adulti. Prima esperienza al Pontedera, poi inizio del giro d’Italia tra Siena, Pistoiese, Carrarese, Cesena, Lucchese, Atalanta e Napoli. L’epoca d’oro con la Juventus. Il suo 4-3-3 conquista l’Italia (scudetti nel 1995, 1997 e 1998), poi l’Europa (memorabile la finale di Champions contro l’Ajax vinta ai rigori nel 1996) e infine il Mondo (con l’Intercontinentale nel 1996 vinta con un gol di Del Piero contro il River Plate). Pioggia di coppe e supercoppe. Infelice, invece, l’esperienza con l’Inter. Meglio il ritorno alla Juventus con altre vittorie. Uniche delusioni in Europa, tante le finali perse da Lippi, alcune in maniera sfortunata. Nel 2004 inizia l’avventura con l’Italia e nel Mondiale in Germania nel 2006 la favolosa cavalcata conclusa a Berlino con la vittoria ai rigori nella finale contro la Francia. Due anni di riposo e poi il ritorno, ma si tratta di una minestra riscaldata e in Sudafrica l’Italia esce al primo turno. Nel 2012 inizia l’esperienza al Guangzhou Evergrande, squadra cinese portata prima alla vittoria del campionato e poi a quella della Champions asiatica. Lippi diventa l’eroe dei due mondi.
Si ritira, ma ora sembra intenzionato a tornare ad allenare. Lippi Marcello ha ancora voglia di vincere. Attenzione al prossimo cambio di una grande panchina: potrebbe essere il suo momento.