Forse è arrivato veramente il momento di appendere i “guanti al chiodo”. Carlo Fasoli, portiere classe 1971, una vita passata tra i pali, è pronto a guardare al futuro calcistico con un altro ruolo. Vediamo bene Fasoli come preparatore dei portieri, a 43 anni e con l’esperienza di anni e anni di battaglie e parate decisive; un numero uno così è utilissimo ad allevare giovani speranze.
Già tre anni fa Fasoli aveva pensato al ritiro, prima di venire richiamato dal Montecelio per affrontare un altro campionato di Eccellenza. Nell’ultima stagione, da titolare, Fasoli ha vinto un altro campionato della sua splendida carriera in Prima Categoria con il Villalba 1952. Ricordiamo che ha vestito molte maglie lasciando sempre un buon ricordo; a Guidonia, Fonte Nuova e San Polo tra le altre città.
Ma che portiere è stato e rimarrà per sempre Carlo Fasoli? Sicuramente un estremo difensore sicuro della sua posizione tra i legni, poco spettacolare ma efficace, pronto a richiamare i compagni, giudizioso nelle uscite, bravo soprattutto nell’uno contro uno con l’attaccante lanciato a rete. E’ stato anche un uomo spogliatoio, quando i compagni hanno avuto bisogno di un consiglio non si è mai tirato indietro.
Fasoli ancora non ha deciso, potremmo anche rivederlo in porta ad agosto per la preparazione estiva ma sicuramente allo stato attuale il ritiro è molto probabile perché nel territorio tiburtino, provincia di Roma, non sembrano esserci programmi seri. L’unico, forse, lo vede nell’organigramma come preparatore dei portieri di una squadra di Promozione. In un calcio italiano chiamato a ripartire dopo il disastro dei Mondiali in Brasile diventa importante inserire le persone giuste al posto giusto: Fasoli deve restare nel rettangolo verde, in quell’area piena di poesia, per insegnare ai giovani come si para un sogno.